di Letizia Loisi
Metti una sera qualunque, non piove, non nevica, non ci sono scioperi, non ci sono incidenti automobilistici.
Per esempio venerdì 12 ottobre. Dopo che ti sei fatto la traversata di Roma e atteso con pazienza che la metropolitana ripartisse da tutte le decine di fermate lungo la linea, affiori in superficie all’Anagnina. Perso per un soffio l’autobus delle 19,30 per Rocca di Papa, ti disponi nell’attesa,
leggendo un giornale, in piedi alle timide luci delle pensiline.
Dopo una mezz’oretta l’autobus
delle otto non si vede, sguardo ai tabelloni, corsa al gabbiotto del Cotral per
avere informazioni: è stato soppresso. Normale amministrazione, niente di
nuovo. Tranne che tu stai in giro da stamattina. Avresti anche fame e devi fare
pipì già da un po’.
Con fare smaliziato, di chi ha
una certa esperienza e snocciola gli orari dei bus per il ritorno alla Rocca
come il rosario di una volta, aggiri la folla che nel frattempo straripa dal
marciapiede e vai diretto al terminal per Marino, nel frattempo chiami casa e
chiedi che qualcuno dei tuoi familiari prenda la macchina e ti venga a prendere
a Squarciarelli. Una mossa furba, ma niente da fare. Anche l’autobus per Marino
è stato soppresso. Richiami a casa e dici mestamente di non venire. Non resta
che aspettare la corsa delle 20,50 per Rocca di Papa. Passa ancora un’altra oretta, devi sempre
fare pipì e il giornale non hai più voglia di leggerlo. Finalmente danno la
conferma che l’autobus delle 20,50 parte. Contemporaneamente è annunciata la
soppressione della corsa delle 21,30.
Questa sera non è andata
neanche tanto male, sono saltate tre corse (20,00 e 21,30 per Rocca e 20,00 per
Marino) e l’attesa è stata solo di un’ora e venti (dalle 19,32 alle 20,50).
Perché sono saltate? Non si sa! In questi casi qualcuno avverte per tempo? In
genere no, quando non vedi l’autobus prima ti viene il sospetto e poi la
certezza è nei fatti. Qualcuno è responsabile? Certamente non i signori del
Cotral che stazionano nel gabbiotto all’Anagnina o gli autisti. Allora chi? In
mancanza di altre possibilità si può provare a telefonare al Cotral (il giorno
dopo, si intende). Ma parlare con qualcuno che non sia una voce registrata è
praticamente impossibile. Non sapendo a che santo votarsi la sottoscritta ha
mandato una mail, la risposta del Cotral è stata cortese, ma evanescente.
A questo punto non rimarrebbe
che il presidente del Cotral, Adriano Palozzi, ma probabilmente sarà nell’empireo
celeste, levitante con schiere di altri presidenti. O forse no, sarà più
prosaicamente a Marino, dove da tempo è sindaco. Negli anni passati questo
signore era stato anche consigliere della Provincia di Roma, che al momento
della sua nomina a presidente del Cotral, era azionista di Cotral SpA. Per
questo motivo esiste una incompatibilità di legge, ma sembra proprio che la
legge, le regole, per il presidente del Cotral non valgano. Proprio come per le
corse degli autobus che dovrebbero riportare a casa chi si ostina a utilizzare
i mezzi pubblici.
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