IMU
di Luigi Serafini
Appena cinque mesi fa
il Comune di Rocca di Papa approvava una delibera di Consiglio Comunale che
stabiliva le aliquote della tassa sugli immobili, l’Imu, introdotta dal Governo
Berlusconi e subito applicata dal Governo Monti.
In quell’occasione l’Assessore
al Bilancio Querini mise in evidenza che l’amministrazione avrebbe tenuto al
minimo l’aliquota sulla prima casa perché, disse più o meno, la prima
abitazione è sacra e su questa non si può fare cassa, tanto che si prese anche
gli elogi del nostro direttore dopo averlo ripetuto durante un incontro presso
il Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale.
Cinque mesi dopo la
prima casa non è più tanto sacra visto che l’amministrazione Boccia ha deciso
di aumentare quest’aliquota dell’1 permille, portandola dal 4 al 5 che, detto
in soldoni, equivale a un bell’aumento di soldi per i cittadini. Per fare un
esempio: chi abita in una casa del centro storico e con l’aliquota al 4 avrebbe
pagato 160 euro, adesso ne dovrà pagare circa 250. Cento euro in più che pesano
sul bilancio familiare, soprattutto di anziani e pensionati che quindi dovranno
stringere un po’ di più la cinghia.
Ma a piangere non
sono solo loro. Chi ha una seconda casa, magari prestata al figlio precario,
dovrà versare un’Imu stellare con un’aliquota al 9 permille per pagare la quale
deve accendere un prestito con rate mensili. Stessa sorte per negozi e attività
commerciali per le quali ci saremmo aspettati una maggiore attenzione vista la
difficoltà del momento, rendere meno pesante l’Imu a questa categoria avrebbe
significato aiutarli ad affrontare meglio la crisi e soprattutto a non chiudere
i battenti. Ma pazienza, sarà per il prossimo giro ma con l’aria che tira altri
aumenti per il 2013 non sono proprio impossibili. Anzi, sono molto probabili.
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