sabato 17 novembre 2012


IMU
di Luigi Serafini
Appena cinque mesi fa il Comune di Rocca di Papa approvava una delibera di Consiglio Comunale che stabiliva le aliquote della tassa sugli immobili, l’Imu, introdotta dal Governo Berlusconi e subito applicata dal Governo Monti.
In quell’occasione l’Assessore al Bilancio Querini mise in evidenza che l’amministrazione avrebbe tenuto al minimo l’aliquota sulla prima casa perché, disse più o meno, la prima abitazione è sacra e su questa non si può fare cassa, tanto che si prese anche gli elogi del nostro direttore dopo averlo ripetuto durante un incontro presso il Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale.
Cinque mesi dopo la prima casa non è più tanto sacra visto che l’amministrazione Boccia ha deciso di aumentare quest’aliquota dell’1 permille, portandola dal 4 al 5 che, detto in soldoni, equivale a un bell’aumento di soldi per i cittadini. Per fare un esempio: chi abita in una casa del centro storico e con l’aliquota al 4 avrebbe pagato 160 euro, adesso ne dovrà pagare circa 250. Cento euro in più che pesano sul bilancio familiare, soprattutto di anziani e pensionati che quindi dovranno stringere un po’ di più la cinghia.
Ma a piangere non sono solo loro. Chi ha una seconda casa, magari prestata al figlio precario, dovrà versare un’Imu stellare con un’aliquota al 9 permille per pagare la quale deve accendere un prestito con rate mensili. Stessa sorte per negozi e attività commerciali per le quali ci saremmo aspettati una maggiore attenzione vista la difficoltà del momento, rendere meno pesante l’Imu a questa categoria avrebbe significato aiutarli ad affrontare meglio la crisi e soprattutto a non chiudere i battenti. Ma pazienza, sarà per il prossimo giro ma con l’aria che tira altri aumenti per il 2013 non sono proprio impossibili. Anzi, sono molto probabili.

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