venerdì 24 maggio 2013

Sindaco a mezzo servizio?


Il Sindaco Pasquale Boccia


L’Amministrazione di Rocca di Papa non ha alcuna difficoltà, i conti sono in ordine e funziona tutto benissimo. Se uno fa il sindaco, in questa situazione, non sa proprio come passare il tempo.
E allora, un po’ per vivacizzare le giornate, un po’ per prendere qualche soldino per lo sciupo, il sindaco P.Boccia deve aver fatto un paio di telefonate. Vuoi che uno nella sua posizione in trent’anni di onorata carriera dentro la pubblica amministrazione non abbia qualche conoscenza? Ed ecco che spunta fuori un incaricuccio in Regione.
Un incarico nella segreteria dell’assessore alle Politiche sociali, con contratto a tempo pieno. A tempo pieno? Ma sì, farà il sindaco nei ritagli di tempo, che basta e avanza; del resto è una noia. Con tutti quelli che vengono a porre problemi: non hanno preso lo stipendio, il centro storico in abbandono, le scuole, i trasporti, il commercio... E basta! Il sindaco ha da fare altre cose, importanti.
Appresa la notizia, qualcuno già grida al doppio incarico, per giunta di tipo politico. Il sindaco prenderà pure un doppio stipendio, ma solo perché spinto da una vocazione per le politiche sociali.
Un piccolo dettaglio: da quanto dichiara egli stesso, P.Boccia è in possesso di un diploma di assistente sociale. Niente di male, se non fosse per la ricorrente autoassegnazione di un titolo di dottore. Evidentemente non è vero che la vanità sia una vezzo solo femminile.
La Segreteria dell'Assessore alle Politiche Sociali

La Villa di "Via dei Principi" su Rai Tre

Lunedi 27 maggio alle ore 7,30 nella trasmissione di Rai Tre "Buongiorno Regione", verrà trasmesso un servizio sulla Villa di Via dei Principi, bene tolto alla malavita e affidato al Comune, che versa in uno stato pietoso.

De Santis e il “ritorno del figliol prodigo”

Il Consigliere Comunale di Rocca di Papa, Maurizio De Santis, eletto alle ultime elezioni amministrative del 15 maggio 2011 in qualità di candidato Sindaco di una lista civica (Rocca Futura) opposta al Sindaco Boccia, starebbe per fare il grande salto dai banchi dell’opposizione a quelli della maggioranza. L’entrata in maggioranza potrebbe essere comunicata nel Consiglio Comunale del prossimo 28 maggio.
Da diversi mesi la posizione di De Santis sui vari temi riguardanti l’amministrazione comunale appariva molto soft se non addirittura elogiativa rispetto alle politiche messe in atto dalla Giunta roccheggiana.
Per il Consigliere si tratterebbe comunque di un ritorno alle origini, avendo ricoperto sia incarichi di tipo politico che amministrativo con l’attuale Giunta. È stato infatti segretario della sezione locale dei Ds; assessore nella giunta comunale guidata da Carlo Ponzo; assessore e Vice-Sindaco nella prima Giunta targata Boccia. Incarico quest’ultimo dal quale venne rimosso dopo un rimpasto di metà mandato rimasto tutt’oggi senza motivazioni ufficiali. Il 15 ottobre 2011, a pochi mesi dal suo ingresso nel Consiglio Comunale (che gli costò anche l’espulsione dal Pd avendo contrastato la lista Boccia), De Santis comunicò il suo passaggio a Sinistra Ecologia e Libertà, partito che lo aveva sostenuto all’interno della lista civica. Ma anche in questo caso, dopo pochi mesi, entrò in rotta di collisione con alcuni esponenti di Sel di Rocca di Papa a causa della mancata opposizione in Consiglio Comunale al cosiddetto “Piano casa” varato dalla Presidente del Lazio, Polverini.
Insomma, se le indiscrezioni dovessero essere confermate si aprirebbe l’ennesimo capitolo della “saga” politica di Maurizio De Santis, il cui titolo potrebbe essere (parafrasando una famosa parabola di Gesù), “il ritorno del figliol prodigo”. Ma, purtroppo, qui il vangelo è fuori posto: si tratta di cambiamenti che fanno pensare molto banalmente a convenienze elettorali. Dalla stentorea opposizione politica della fase elettorale (solo qualche mese fa) si passerebbe a una più comoda posizione nella maggioranza di governo. E pazienza se qualche elettore aveva votato il nostro eroe per la sua intransigente opposizione al sindaco Boccia.

giovedì 23 maggio 2013

I Comuni dei Castelli incassano il prestito statale per pagare i fornitori ma a indebitarsi sono sempre i cittadini. Maglia nera a Frascati e Rocca di Papa


Arriva una boccata d’ossigeno per i Comuni indebitati. Lo scorso 15 maggio, infatti, Cassa Depositi e Prestiti (in base al Decreto Legge n. 35 dell’8 aprile 2013) ha diffuso gli elenchi dei Comuni che avevano richiesto il contributo per saldare i debiti accumulati con i fornitori. Alle pubbliche amministrazioni è stato concesso un contributo pari al 62% della cifra inizialmente richiesta. Per quanto riguarda l’area dei Castelli Romani, i Comuni che hanno presentato la domanda sono stati Ariccia, Albano Laziale, Ciampino, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata e Rocca di Papa. Il Comune che aveva richiesto il contributo più alto è stato quello di Frascati (24 milioni di euro), seguito da Ciampino (circa 13 milioni) e Rocca di Papa (quasi 11 milioni). Ovviamente se facciamo un raffronto tra il numero di abitanti di ciascun Comune rispetto ai soldi richiesti, emerge che (tra i Comuni di media grandezza) due amministrazioni comunali, Frascati e Rocca di Papa, sono quelle che hanno chiesto le cifre più alte, segno evidente che l’indebitamento con i fornitori è arrivato a livelli più che preoccupanti.
Un altro aspetto interessante è quanto peserà su ogni cittadino il prestito ottenuto da Cassa Depositi e Prestiti. Anche in questo caso il Comune di Frascati risulta essere primo, visto che i soldi incassati peseranno su ogni frascatano per quasi 705 euro. Segue Rocca di Papa con 387 euro per ogni roccheggiano. Insomma, i fornitori verranno finalmente pagati ma saranno ancora una volta i cittadini a farsi carico del nuovo debito contratto con lo Stato. Infatti, i Comuni che hanno ricevuto il prestito, dovranno restituirlo seguendo un “piano di ammortamento a rate costanti, comprensive di quota capitale e quota interessi, con durata fino a un massimo di 30 anni”. Nel caso in cui un Comune non effettui i pagamenti stabiliti, Cassa Depositi e Prestiti li tratterrà direttamente dall’Imu, tassa il cui destino non è ancora chiaro. Se a questo aggiungiamo che dal gennaio 2014 le amministrazioni pubbliche dovranno pagare i fornitori entro 30 giorni, il quadro è completo. E il Comune che non righerà dritto aprirà le porte al commissariamento.
Infine, è importante segnalare anche i Comuni virtuosi (almeno sulla carta) che, malgrado la crisi generale, non hanno avanzato alcuna richiesta di prestito: Castel Gandolfo, Lanuvio, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Rocca Priora e Velletri. A questi va il nostro plauso, mentre gli altri dovrebbero spiegarci che uso hanno fatto dei soldi pubblici negli ultimi anni.

lunedì 13 maggio 2013

I soldi dell’Imu 2013 sono stati già impegnati. Ancora anticipazioni di cassa per pagare “debiti certi”

di Luigi Serafini
Sul destino dell’Imu, la tassa sulle proprietà pensata dal governo Berlusconi e introdotta dal governo Monti, il Comune di Rocca di Papa sta tremando, avendo già impegnato buona parte degli incassi previsti per il 2013 per coprire i buchi di cassa esistenti. Visto che la rata di giugno è saltata e che molto probabilmente l’Imu sarà del tutto ridimensionata, l’amministrazione Boccia si potrebbe ritrovare a doversi inventare una nuova copertura. Tutto nasce dal meccanismo dell’anticipazione di cassa, cioè soldi che il Comune preleva da voci specifiche (Tarsu, Imu, ecc.) per destinarli provvisoriamente al pagamento di altre spese (stipendi, lavori d’urgenza, asfaltatura di strade, ecc.). Soldi che poi, però, devono essere rimessi al loro posto.

Belvedere e via Caprari, regna solo l’abbandono. Serve un intervento che rimetta l’area in sicurezza


di Sergio Rasetti

Da quanto ci dicono, le richieste di intervenire per arrestare la caduta di pietre che si distaccano dal muro sottostante la piazza del Belvedere, in pieno centro storico, continuano ad essere disattese.

martedì 7 maggio 2013

Crisi Aimeri, da 4 mesi senza stipendio si incatenano al Comune





La vicenda dell’Aimeri, gestore del servizio di raccolta rifiuti, continua a destare serie preoccupazioni con i dipendenti ridotti allo stremo visto che da quattro mesi non percepiscono lo stipendio. Stamattina, 7 maggio, sono state le mogli dei lavoratori a prendere l’iniziativa e a gridare alle autorità la loro disperazione. Lo hanno fatto in modo plateale, incatenandosi simbolicamente all’ingresso della sede municipale. “Non ce la facciamo più a sostenere questa situazione” hanno detto chiedendo aiuto a cittadini, commercianti, operatori dell’informazione e istituzioni.