di Paola Gatta
In un paese dove
l’emergenza “boschi” è all’ordine del giorno visto che il Comune ne possiede
1.500 ettari e non riesce a venderne nemmeno il legname prodotto, la Commissione
speciale per “La tutela del patrimonio boschivo” dovrebbe mettere tutti
d’accordo, maggioranza e opposizione.
E invece nelle ultime settimane è andato
in scena un vero e proprio teatrino per l’assegnazione della presidenza di
questo importante organismo istituzionale.
La prima polemica è
nata il 24 ottobre a causa dell’assenza dei Consiglieri di maggioranza (a parte
Luigi Ferazzoli) alla prima riunione della Commissione che avrebbe appunto
dovuto sciogliere il nodo della presidenza. Per questo Emanuele Crestini,
Consigliere d’opposizione, aveva accusato il Sindaco Boccia di non esercitare
più alcun controllo sui suoi Consiglieri “visto che ormai sono diverse le
occasioni in cui le varie Commissioni non possono riunirsi per l’assenza dei
rappresentanti di maggioranza”. In realtà il motivo di quell’assenza era dovuto
al fatto che la maggioranza non aveva ancora raggiunto un accordo sul nome da
proporre.
La seduta viene
riconvocata il 7 novembre e anche in questo caso nasce una forte polemica
avviata dal Segretario cittadino de La
Destra, Alvaro Fondi, il quale accusa l’amministrazione Pd di Rocca di Papa
di aver dato la presidenza a Maurizio De Santis, Consigliere d’opposizione ed
ex assessore al patrimonio boschivo della stessa giunta Boccia negli anni scorsi
(ruolo da cui venne poi estromesso).
Una osservazione
giusta, come a dire: come può ricoprire questo ruolo colui a cui avete tolto la
delega? Se per voi non era stato bravo prima perché dovrebbe esserlo ora? A
pensar male si potrebbe vedere
l’inizio di un
inciucio tra Boccia e De Santis visto che la proposta è stata avanzata dalla
stessa maggioranza. Infatti, qui emerge la seconda stranezza: una volta deciso
che la presidenza della Commissione speciale al patrimonio boschivo spettava
alla minoranza, tale scelta avrebbe dovuto scaturire proprio dal confronto dei
Consiglieri di minoranza facenti parte della Commissione (Crestini, Mario Gatta
e De Santis). Invece la proposta della maggioranza a favore di De Santis ha
portato Gatta e Crestini a votare contro così lo stesso De Santis ha dovuto
rinunciare alla presidenza, poi andata al Consigliere Pd Roberto Sellati.
Ora speriamo che
questa Commissione lavori in modo serio viste le condizioni in cui si trovano i
boschi di Rocca di Papa. A proposito: quando verrà messo nero su bianco circa
la rinuncia a vendere i boschi di castagno?
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