di
Sergio Rasetti
Il
coro è assordante ma vanno dritti per la strada tracciata con una
buona dose di superficialità, senza preoccuparsi delle conseguenze
che resteranno indelebili per il paese già avviato su una strada
senza vie di uscita, senza vie di fuga.
L’ultima
opera pubblica, una PISTA CICLABILE realizzata ai Campi d’Annibale,
lascia di stucco anche gli appassionati delle due ruote. La Regione
non è stata a guardare per il sottile e ha finanziato un’opera che
sembra una vera e propria strada per residenti e ortolani. La
Presidentessa Polverini, troppo impegnata a pensare alle sue future
fortune politiche e soddisfare appetiti politici locali, anche se
alla sua opposizione, ha concesso più di qualche finanziamento
“particolare” come quello della nostra “Pista Ciclabile” (la
vicenda del mausoleo di Affile dedicato al fascista Graziani lo
testimonia).
Nessun
dubbio che di piste ciclabili ce ne vorrebbero per chilometri, ma
farne una nel cuore dei Campi d’Annibale dove è già regno di
mountain-bike ci sembra assurdo, ridicolo, una presa per i fondelli
se non peggio.
L’intenzione
di chi ha pensato quest’opera probabilmente era quella di
soddisfare la richiesta di viabilità accettabile per quanti si sono
trasferiti a vivere in quei luoghi per i quali non è possibile
nessun piano di urbanizzazione, tanto meno costruire strade. Un
escamotage rischioso, le conseguenze del quale si potranno costatare
nel breve periodo. Ai ciclisti probabilmente resterà a disposizione,
molto presto, un ex pista ciclabile sconquassata da camion e trattori
diretti ai lavori boschivi
Ma
un’altra incredibile opera pubblica è alle porte. Si tratta di un
Parco Didattico Comunale. Lo vogliono fare proprio dove sorgeva
quella meravigliosa terrazza antistante il fatiscente Grande Albergo.
Doveva essere restaurata a spese dell’impresa, che ci metteva altri
625mila euro per una nuova strada, e consegnata alla città; ma è
crollata miseramente durante i lavori di costruzione del condominio
sorto al posto dell’ex Albergo.
Sarebbe
una struttura difficilmente accessibile per i cittadini, praticamente
una vera e propria riserva per i residenti dei condomini limitrofi.
Dopo la mancata realizzazione della prevista strada di collegamento
tra Via Cavour-Via Valle Vergine-Via delle Barozze, dovuta alla
mancata autorizzazione del Parco Regionale dei Castelli Romani (sulla
quale stranamente i politici locali non hanno fatto “miracoli”
come per il mega parcheggio al Carpino, le stravolgenti varianti per
il Giardino degli Ulivi, la strada che deve nascere a seguito del
recupero della Funicolare che comporta un immenso solco asfaltato in
pieno bosco) ora la decisione di metterci una toppa che ha
dell’incredibile: vogliono fare un giardino che bambini, mamme e
anziani non potranno mai frequentare.
Noi,
in questo caso, siamo perfettamente in sintonia con i Consiglieri
Comunali di opposizione:
spendere
quei soldi per altre urgenti necessità del paese.
Nessun commento:
Posta un commento