martedì 7 maggio 2013

Crisi Aimeri, da 4 mesi senza stipendio si incatenano al Comune





La vicenda dell’Aimeri, gestore del servizio di raccolta rifiuti, continua a destare serie preoccupazioni con i dipendenti ridotti allo stremo visto che da quattro mesi non percepiscono lo stipendio. Stamattina, 7 maggio, sono state le mogli dei lavoratori a prendere l’iniziativa e a gridare alle autorità la loro disperazione. Lo hanno fatto in modo plateale, incatenandosi simbolicamente all’ingresso della sede municipale. “Non ce la facciamo più a sostenere questa situazione” hanno detto chiedendo aiuto a cittadini, commercianti, operatori dell’informazione e istituzioni.
Soprattutto da queste ultime si aspettano un’azione decisiva e risolutiva dopo i ripetuti incontri con i vertici dell’Aimeri che non hanno prodotto nulla o quasi, a parte le promesse rimaste tali fino a oggi. Ma ora che la loro dignità è colpita nel profondo, pretendono qualcosa in più. L’amministrazione ha fatto sentire la sua presenza con comunicati stampa in cui esprimeva solidarietà ai dipendenti, ha scritto al Prefetto per chiedere una mediazione autorevole, ha provato anche ad inchiodare l’Aimeri ai suoi doveri contestando l’uso di alcuni mezzi utilizzati per l’espletamento del servizio, ma la strada intrapresa non ha portato a nulla.
Molte di queste mogli, forti dell’esempio compiuto dal vicino Comune di Grottaferrata, hanno chiesto al Comune di intervenire direttamente anticipando parte degli stipendi, per poi effettuare una sorta di compensazione nelle fatture emesse, ma la situazione di cassa dell’amministrazione Boccia non consente alcuna anticipazione visto che la fila dei creditori ormai è interminabile.
Resta il dramma di decine di famiglie che non riescono più ad andare avanti per assicurare, non un futuro, ma un presente decoroso ai propri figli.
La matassa è complicata perché l’Aimeri non dà risposte, il servizio dei rifiuti è essenziale e non può essere interrotto in modo sistematico, il Comune si limita a scrivere… ma di fronte alla disperazione dei lavoratori qualcosa può e deve essere fatta. Allora viene in mente il premio di risultato che la Giunta Boccia ha riconosciuto pochi giorni fa ai sette dirigenti comunali per un ammontare complessivo che supera i 17mila euro. Ecco la contraddizione: non era meglio congelare questa indennità di risultato e versare i soldi ai dipendenti dell’Aimeri sulla scia di quanto fatto a Grottaferrata? Certo, 17mila euro sono pochi e non avrebbero risolto il problema ma sarebbe stato un bel segnale di attenzione e responsabilità.
In tutto questo nessuno dice che a Rocca di Papa un lavoratore è già stato licenziato. Da un anno e mezzo aveva un contratto part-time a 18 ore settimanali per uno stipendio di 600 euro mensili. Contratto in scadenza. Nella sua stessa condizione c’erano altri lavoratori dell’Aimeri che prestavano servizio a Grottaferrata e a Guidonia. Mentre per i dipendenti di questi due Comuni è arrivato il rinnovo contrattuale per il dipendente di Rocca di Papa c’è stata solo una lettera di licenziamento. Nel silenzio generale. Allora vorremmo capire il perché di questi due trattamenti differenti e soprattutto vorremmo sapere che cosa dice il contratto di servizio firmato tra l’Aimeri e l’amministrazione comunale e perché il Comune non abbia chiesto la tutela per quel lavoratore.
Intanto la rabbia continua a crescere e man mano che le settimane passano ci si rende conto che la crisi che ci raccontano giornali e televisioni la viviamo direttamente perché Rocca di Papa, rispetto ai paesi intorno, è quello messo peggio sotto ogni punto di vista. È il più povero (lo dicono gli indici economici generali) ed è anche quello peggio governato a causa di scelte amministrative che in un decennio (la stessa maggioranza, e quasi le stesse persone, governano ininterrottamente da 17 anni) hanno consumato ogni risorsa disponibile. Quindi, dopo mesi in cui abbiamo assistito a dichiarazioni e affermazioni tese a rassicurare le famiglie dei lavoratori senza stipendio, ora capiamo che quelle rassicurazioni hanno solo creato false aspettative e illusioni. Per questo oggi è necessario che ognuno, per le sue diverse responsabilità, faccia la propria parte, a cominciare dall’amministrazione comunale.

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