La vicenda dell’Aimeri,
gestore del servizio di raccolta rifiuti, continua a destare serie
preoccupazioni con i dipendenti ridotti allo stremo visto che da
quattro mesi non percepiscono lo stipendio. Stamattina, 7 maggio,
sono state le mogli dei lavoratori a prendere l’iniziativa e a
gridare alle autorità la loro disperazione. Lo hanno fatto in
modo plateale, incatenandosi simbolicamente all’ingresso della sede
municipale. “Non ce la facciamo più a sostenere questa situazione”
hanno detto chiedendo aiuto a cittadini, commercianti, operatori
dell’informazione e istituzioni.
Soprattutto da queste ultime si aspettano un’azione decisiva e risolutiva dopo i ripetuti incontri con i vertici dell’Aimeri che non hanno prodotto nulla o quasi, a parte le promesse rimaste tali fino a oggi. Ma ora che la loro dignità è colpita nel profondo, pretendono qualcosa in più. L’amministrazione ha fatto sentire la sua presenza con comunicati stampa in cui esprimeva solidarietà ai dipendenti, ha scritto al Prefetto per chiedere una mediazione autorevole, ha provato anche ad inchiodare l’Aimeri ai suoi doveri contestando l’uso di alcuni mezzi utilizzati per l’espletamento del servizio, ma la strada intrapresa non ha portato a nulla.
Soprattutto da queste ultime si aspettano un’azione decisiva e risolutiva dopo i ripetuti incontri con i vertici dell’Aimeri che non hanno prodotto nulla o quasi, a parte le promesse rimaste tali fino a oggi. Ma ora che la loro dignità è colpita nel profondo, pretendono qualcosa in più. L’amministrazione ha fatto sentire la sua presenza con comunicati stampa in cui esprimeva solidarietà ai dipendenti, ha scritto al Prefetto per chiedere una mediazione autorevole, ha provato anche ad inchiodare l’Aimeri ai suoi doveri contestando l’uso di alcuni mezzi utilizzati per l’espletamento del servizio, ma la strada intrapresa non ha portato a nulla.
Molte di queste
mogli, forti dell’esempio compiuto dal vicino Comune di
Grottaferrata, hanno chiesto al Comune di intervenire direttamente
anticipando parte degli stipendi, per poi effettuare una sorta di
compensazione nelle fatture emesse, ma la situazione di cassa
dell’amministrazione Boccia non consente alcuna anticipazione visto
che la fila dei creditori ormai è interminabile.
Resta il dramma di
decine di famiglie che non riescono più ad andare avanti per
assicurare, non un futuro, ma un presente decoroso ai propri figli.
La matassa è
complicata perché l’Aimeri non dà risposte, il servizio dei
rifiuti è essenziale e non può essere interrotto in modo
sistematico, il Comune si limita a scrivere… ma di fronte alla
disperazione dei lavoratori qualcosa può e deve essere fatta. Allora
viene in mente il premio di risultato che la Giunta Boccia ha
riconosciuto pochi giorni fa ai sette dirigenti comunali per un
ammontare complessivo che supera i 17mila euro. Ecco la
contraddizione: non era meglio congelare questa indennità di
risultato e versare i soldi ai dipendenti dell’Aimeri sulla scia di
quanto fatto a Grottaferrata? Certo, 17mila euro sono pochi e non
avrebbero risolto il problema ma sarebbe stato un bel segnale di
attenzione e responsabilità.
In tutto questo
nessuno dice che a Rocca di Papa un lavoratore è già stato
licenziato. Da un anno e mezzo aveva un contratto part-time a 18
ore settimanali per uno stipendio di 600 euro mensili. Contratto in
scadenza. Nella sua stessa condizione c’erano altri lavoratori
dell’Aimeri che prestavano servizio a Grottaferrata e a Guidonia.
Mentre per i dipendenti di questi due Comuni è arrivato il rinnovo
contrattuale per il dipendente di Rocca di Papa c’è stata solo una
lettera di licenziamento. Nel silenzio generale. Allora vorremmo
capire il perché di questi due trattamenti differenti e soprattutto
vorremmo sapere che cosa dice il contratto di servizio firmato tra
l’Aimeri e l’amministrazione comunale e perché il Comune non
abbia chiesto la tutela per quel lavoratore.
Intanto la rabbia
continua a crescere e man mano che le settimane passano ci si rende
conto che la crisi che ci raccontano giornali e televisioni la
viviamo direttamente perché Rocca di Papa, rispetto ai paesi
intorno, è quello messo peggio sotto ogni punto di vista. È il più
povero (lo dicono gli indici economici generali) ed è anche quello
peggio governato a causa di scelte amministrative che in un decennio
(la stessa maggioranza, e quasi le stesse persone, governano
ininterrottamente da 17 anni) hanno consumato ogni risorsa
disponibile. Quindi, dopo mesi in cui abbiamo assistito a
dichiarazioni e affermazioni tese a rassicurare le famiglie dei
lavoratori senza stipendio, ora capiamo che quelle rassicurazioni
hanno solo creato false aspettative e illusioni. Per questo oggi
è necessario che ognuno, per le sue diverse responsabilità, faccia
la propria parte, a cominciare dall’amministrazione comunale.
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