lunedì 4 marzo 2013

Il Pd perde oltre il 40% dei voti Come e perché di una disfatta

Una volta c’era l’interpretazione del voto, si faceva nelle sezioni e partecipavano cittadini, attivisti e dirigenti di partito. Si analizzavano i risultati, si disquisiva sulla loro portata, significato, prospettive, errori e miglioramenti possibili. Soprattutto il partito comunista era così: il Pci aveva numerosi militanti e un rapporto quotidiano e diretto con i cittadini, con la società.
Di tutto questo non c’è quasi più traccia. La sezione di Rocca di Papa del partito democratico è una specie di rimessa di sedie vecchie e materiali vari, che sa di muffa perché evidentemente è aperta molto saltuariamente. Forse i militanti di una volta non ci sono più, forse non sono così numerosi, d’altro canto però, iniziative e opportunità per stimolare la partecipazione proprio non se ne vedono.
E l’analisi del voto chi la fa? Anzi, si fa ancora? Probabilmente sì, ma in altri ambiti, con altri interlocutori e, chissà, con un pizzico di realismo in meno. Eh sì, perché il gruppo dirigente del Pd, che poi rappresenta in grossa misura il governo del nostro comune, si segnala ormai da tempo per una specie di strabismo politico, per una indifferenza che non si sa se sia più ignavia o inconsapevolezza.
L’elenco delle cose che potrebbero essere migliorate è lungo e questo giornale le ha elencate numerose volte. Lo spirito critico con il quale molti cittadini firmano le loro sottolineature su queste pagine, al contrario, è quasi sempre scambiato come un’avversione alle persone. Sono invece proposte per modificare scelte amministrative e, prima ancora, una linea di condotta, fatta di decoro istituzionale, cultura della legalità, ricerca della trasparenza, sobrietà della politica. Insomma, qualcosa che riformi quella politica oggetto dell’avversione di tanti cittadini, contrariati o semplicemente delusi da aspettative mancate.
Allora può succedere che – qualche giorno fa – un drappello di giovani si metta in piazza sotto uno striscione del movimento 5 stelle, e mentre qualcuno li apostrofava con velato sarcasmo come grillini, qualche giorno dopo gli stessi impersonificano i vincitori delle elezioni a Rocca di Papa. Oltre il 30% a Camera e Senato. Può accadere perché magari, per esempio, a non tutti è piaciuto che l’amministrazione comunale abbia deliberato per il secondo anno consecutivo che il sindaco abbia bisogno di un “cerimoniere”. Una cosa piccola che vale poche migliaia di euro l’anno, ma che ha tutto il sapore di una esigenza politica, tutta interna alle stanze del piccolo potere locale. Una cosa simbolica, che evidentemente ben riassume perché il Pd, e con esso l’amministrazione comunale, continui a perdere consensi così vistosamente.


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