REGIONE LAZIO
Nel Consiglio regionale del Lazio a
sostituire Carlo Ponzo (consigliere Pd uscente, costretto a non
ripresentarsi dopo le vicende che hanno coinvolto tutti i maggiori gruppi
politici regionali nella spartizione dei contributi pubblici) sarà Simone
Lupi,
che appartiene alla stessa corrente dell’ex Sindaco di Rocca di Papa (capeggiata
dall’On. Renzo Carella). Lupi, già primo cittadino di
Ciampino, ha ottenuto poco più di 9.600 voti, un risultato al di sotto delle
aspettative visto che alle regionali del 2010 Ponzo ottenne quasi 16mila voti.
Un ridimensionamento della corrente carelliana.
A fare la parte del leone è stato Daniele
Leodori (due volte Sindaco di Zagarolo; nel 1998 lavorò presso il Comune di
Rocca di Papa in qualità di dirigente dell’area servizi sociali lasciando un
buon ricordo), che ha ottenuto 22.748 voti diventando il primo degli eletti del
Pd, raccogliendo pienamente l’eredità del suo “maestro” Bruno Astorre, detto “mister
preferenze”, che tre anni fa ottenne 22.355 voti. Per lui un doppio successo,
personale e politico.
Con il duo Lupi-Leodori, dunque, si consolida la
spartizione del Pd dell’area della Provincia di Roma, basata sull’altro duo (Carella-Astorre) ma gli equilibri finora
raggiunti potrebbero già essere cambiati nelle proporzioni visto che Lupi, come detto, in troppi
Comuni ha perso consensi.
Ottimo successo anche per l’attuale Sindaco
di Marino, Adriano Palozzi (Pdl), fedelissimo dell’ex governatrice Polverini, che entra nel Consiglio
regionale forte dei suoi 12 mila voti. Non ce l’ha fatta, invece, Marco
Mattei (Pdl – ex Sindaco di Albano Laziale), Assessore all’ambiente uscente
della Regione, che ha ottenuto poco più di 4mila preferenze. Mattei paga i suoi fallimenti
nella gestione di un settore in cui ha dimostrato di avere le idee molto
confuse, a cominciare dal tentativo (in parte fallito) di ridimensionare il
ruolo del Parco dei Castelli Romani.
CAMERA
Alla Camera, i Castelli Romani -molto
probabilmente- potranno contare sulla presenza di due Onorevoli, entrambi di Sinistra Ecologia e Libertà, Ileana
Piazzoni (di Genzano di Roma) e Filiberto
Zaratti (di Rocca Priora).
Sia Piazzoni che Zaratti
(anche loro, per conto di Sel, rappresentanti della spartizione politica
dell’area della Provincia di Roma -dove la media per Sel è del 3%!) saranno
ripescati grazie alle rinunce di Nichi
Vendola (capolista) e di Massimiliano
Smeriglio che dovrebbe andare alla Regione Lazio in qualità di Assessore
della Giunta Zingaretti.
SENATO
Al Senato a farla da padrona è invece
il Partito Democratico. Infatti i
Castelli Romani saranno rappresentati da Bruno
Astorre che, ritenuto “impresentabile” da Zingaretti per la Regione, paradossalmente è stato considerato
“presentabilissimo” al Senato, dove ritroverà il suo grande amico Luigi Zanda. Misteri della politica
d’oggi.
La grande novità al Senato, però,
è rappresentata da Elena Fattori (di Genzano di Roma)
del
Movimento Cinque Stelle. Questa la sua biografia: 46
anni, laureata nel 1994 in Scienze Biologiche presso l’Università “La Sapienza”
di Roma. Dopo un’intensa attività di ricerca svolta all’estero,
tra la Svizzera e gli Stati Uniti dal 1990 al 2009, è diventata ricercatrice
presso l’Istituto di Ricerche di Biologia Molecolare di Pomezia. Nel 2009 è rimasta
disoccupata a causa della chiusura dell’azienda. Il 30 Settembre 2010 ha passato
la prima selezione per “esperti biochimici” da impiegare presso i centri di
Ricerca internazionale della Comunità Europea. Svolge diverse attività di
volontariato in cui rende utili le sue competenze scientifiche. Nel 2010 ha
svolto delle ricerche scientifiche per comprovare la tossicità dei metalli
pesanti nelle acque dei Castelli Romani, al fine di ostacolare il nuovo
termovalorizzatore di Albano Laziale. Dal 2010, oltre ad aver partecipato alle
attività del Comitato acqua pubblica di Genzano di Roma, è attivista del Movimento 5 stelle della stessa
cittadina castellana.
Leggendo questo curriculum ricco
di vita vissuta e praticata, sorge una domanda: chi è l’anomalia in Parlamento,
la Fattori o gli altri?
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