venerdì 14 dicembre 2012


Il caso eclatante di “Rocca di Papa, città del vulcano” costituita nel 2003

Alla ricerca delle tante (troppe) città “fondate” dal primo cittadino
di Marcello Morrone

Scatole vuote. Non sembra esserci un altro termine per definire le tante (troppe) definizioni di “città” che sono diventate la caratteristica principale dell’attività amministrativa targata Pasquale Boccia. Rocca di Papa, da una decina di anni, oscilla tra “la città del castagno” e “la città del bosco”, tra “la città della solidarietà” e “la città della fratellanza” ed è anche possibile che qualche altra definizione l’abbiamo persa per strada. Ma tutte queste belle “città” fondate dal primo cittadino a giudicare dai risultati sembra che non abbiano prodotto niente o, nel migliore dei casi, davvero poco.
Prendiamo ad esempio un’altra definizione che anni fa andava molto di moda: “Rocca di Papa, città del vulcano”. Si tratta di un’associazione di Comuni costituita proprio a Rocca di Papa il 10 dicembre 2003 e infatti l’indirizzo del Comune, Corso Costituente 26, è proprio la sede legale di questa associazione della quale fanno parte i Comuni delle aree vulcaniche dell’Etna, delle Eolie, del Vesuvio, dei Castelli Romani, dell’Amiata e dei Colli Euganei. Insomma, un vero e proprio raggruppamento di amministrazioni a carattere vulcanico.
Ma la cosa più bella delle “città del vulcano” sta negli scopi che si prefiggeva: “E’ un’associazione di promozione sociale, turistica e di salvaguardia e valorizzazione territoriale che si pone come obiettivo la costruzione di un archivio comune interattivo dialogante dei progetti...”. Ora, che i progetti possano dialogare tra di loro può anche darsi, ma dopo quasi dieci anni ancora non siamo riusciti a vedere i risultati di questa illuminante idea delle “città del vulcano” fortemente voluta dal Sindaco Boccia. Convegni scientifici sul tema della vulcanologia non se ne sono visti, progetti tesi a sviluppare un tipo di turismo nemmeno, di progetti dialoganti non ne abbiamo avuto traccia.
E allora?
Resta un ultimo aspetto da chiarire: in tutti questi anni quanto sarà costata questa fantomatica associazione di città vulcaniche alle casse comunali? Tanto, poco... o niente?

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