L’Ente
certifica la sua inattività
Per un parco c’è un indicatore che è
come il contachilometri per un’automobile. È il numero delle deliberazioni
annuali. È un indice semplice, misurabile, essenziale, che dà immediatamente il
polso delle attività di un Ente, il suo dinamismo, lo spessore del lavoro
svolto.
Basta dare un’occhiata al sito web del
Parco dei Castelli Romani e vedere che le delibere del commissario liquidatore,
nel triennio che va da suo insediamento a oggi, sono meno di un terzo del
triennio precedente. Per il 2012 e per il 2011 siamo a una quindicina l’anno.
Nel triennio precedente il commissariamento la media si attestava a 50 delibere
l’anno. Un calo netto, per cui il parco certifica esso stesso la paralisi nella
quale si è venuto a trovare con il commissario: abbandonato qualsiasi programma
di visite guidate, scarna l’attività di comunicazione, praticamente inesistente
quella di formazione, alla deriva quella amministrativa, con un piano di
assetto che è stato malamente insabbiato.
Con l’ultima delibera, del novembre
2012 il commissario Orciuoli dà gli obiettivi per l’anno 2012 al direttore
Giuntarelli. Una patetica e tardiva azione formale per assicurare al direttore
qualche soldo in più: l’indennità per il raggiungimento (nelle poche settimane
rimaste prima di natale) degli obiettivi dello stesso 2012. Ma in effetti un
obiettivo l’hanno raggiunto: affossare il parco!
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