venerdì 7 dicembre 2012


L’immobilismo del Parco
L’Ente certifica la sua inattività
 Per un parco c’è un indicatore che è come il contachilometri per un’automobile. È il numero delle deliberazioni annuali. È un indice semplice, misurabile, essenziale, che dà immediatamente il polso delle attività di un Ente, il suo dinamismo, lo spessore del lavoro svolto.

Basta dare un’occhiata al sito web del Parco dei Castelli Romani e vedere che le delibere del commissario liquidatore, nel triennio che va da suo insediamento a oggi, sono meno di un terzo del triennio precedente. Per il 2012 e per il 2011 siamo a una quindicina l’anno. Nel triennio precedente il commissariamento la media si attestava a 50 delibere l’anno. Un calo netto, per cui il parco certifica esso stesso la paralisi nella quale si è venuto a trovare con il commissario: abbandonato qualsiasi programma di visite guidate, scarna l’attività di comunicazione, praticamente inesistente quella di formazione, alla deriva quella amministrativa, con un piano di assetto che è stato malamente insabbiato.
Con l’ultima delibera, del novembre 2012 il commissario Orciuoli dà gli obiettivi per l’anno 2012 al direttore Giuntarelli. Una patetica e tardiva azione formale per assicurare al direttore qualche soldo in più: l’indennità per il raggiungimento (nelle poche settimane rimaste prima di natale) degli obiettivi dello stesso 2012. Ma in effetti un obiettivo l’hanno raggiunto: affossare il parco!

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