venerdì 7 dicembre 2012


Le storielle del Parco dei Castelli
Atti amministrativi come belle favole, peccato per il finale horror

A leggere le delibere del Parco sembra di stare nel paese dei balocchi. Bello bello a metà novembre 2012 il commissario liquidatore Orciuoli dà gli obiettivi al direttore del Parco Giuntarelli, per l’anno 2012. Segretario della seduta sempre Giuntarelli, che scrive gli obiettivi per se stesso, e pazienza se alla fine dell’anno manca solo qualche settimana. Forse se ne erano dimenticati, o forse hanno pensato che non ci sarebbe voluto poi molto a spendere tre milioncini di euro. Eh sì, a tanto ammontano le somme previste dalla delibera n. 16 del 15 novembre scorso.
Si potrebbe dire che va pure bene, siano premiati i buoni propositi. Solo che scorrendo le voci di spesa c’è più di qualche progetto che non esiste più, anzi, i soldi dei finanziamenti europei sono stati ridati alla regione Lazio perché il parco non sapeva che farsene (con tanto di lettera formale del direttore, del settembre del 2011). Si tratta ad esempio di un Punto informativo in località Grotticelle (380.654 euro), nel comune di Rocca di Papa, del Punto informativo in località Vivaro (349.193 euro), sempre nel comune di Rocca di Papa, oppure del recupero del Ninfeo Bergantino e del Ninfeo Dorico (totale 425.873 euro) a Castel Gandolfo, o ancora del progetto di risistemazione del Rifugio della Forestale a Monte Artemisio, nel comune di Velletri (87.544 euro). Tutti opere mai realizzate. Finanziate, progettate, messe in bilancio e rimaste sulla carta. Con un colpo di teatro Mattei, l’ex assessore regionale all’ambiente, nonché ex sindaco di Albano, dopo che il parco aveva rimandato indietro i soldi alla regione, li fece riapparire, e dalle casse della regione Lazio furono destinati alla Curia di Albano per un improbabile progetto di “valorizzazione della cattedrale e del Museo diocesano di Albano”, che nulla aveva a che fare con l’ambiente. Pure quello è rimasto inattuato.
Il commissario del parco Orciuoli, che ama dichiararsi figlioccio politico del fu Mattei Pascal, insieme al direttore Giuntarelli, negli atti del parco raccontano una storia di fantasia, dove a leggere le carte sembra che l’Ente funzioni a pieno ritmo, disponga di risorse ingenti e sia sul punto di attivare una serie di iniziative che potrebbero ampliare l’accoglienza dell’area protetta, riqualificare i luoghi e dare addirittura un po’ di occupazione. Peccato che è tutto finto. Una cortina di fumo che soddisfa evidentemente il sindaco di Rocca di Papa, che ha sempre esaltato l’operato di queste persone. Se Boccia è appagato, noi cittadini comuni, un po’ meno.
Andrea Sebastianelli

1 commento:

  1. Davvero un bel film horror,,, come compositore posso scrivere la colonna sonora ? riadatterei le musche del pinocchio ...

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