martedì 2 aprile 2013

Movimento 5 stelle Che fare con oltre il 30% dei consensi?


A un paio di mesi dalle elezioni a Rocca di Papa non si nota la più piccola mutazione di rotta da parte dell’amministrazione comunale. I risultati elettorali sono stati di portata epocale, hanno scompaginato equilibri decennali, ma il sindaco e i suoi assessori, se se ne sono accorti, non lo danno a vedere.
Permangono problemi di bilancio, le opere pubbliche sono ferme, trasparenza e partecipazione sono solo belle parole ripetute ritualmente nelle più pompose occasioni pubbliche.
Per cercare soldi si tenta di vendere (o forse sarebbe meglio dire svendere), farmacia, boschi pubblici, sedi comunali, insomma il patrimonio comune, collettivo, quello che rappresenta la ricchezza dei cittadini. Questo perché – evidentemente – negli anni precedenti gli stessi amministratori hanno speso più di quanto avevano nelle disponibilità delle case pubbliche. Venduti i gioielli di famiglia i conti forse saranno ripianati, ma i cittadini saranno più poveri.
In condizioni così drammatiche, perché non aprire un confronto pubblico? Trovare soluzioni condivise, o almeno informare con precisione i cittadini sullo stato delle cose? Perché non confidare in un patto che coinvolga tutti, e programmi il cambiamento necessario per trovare soluzioni percorribili? Forse perché la classe politica che ci ha messo in queste condizioni teme che dovrebbe fare un passo indietro. Oppure perché i personaggi che governano Rocca di Papa da decenni si ritengono immuni da critiche e preferiscono rinserrarsi nella ridotta delle stanze comunali, piuttosto che mettere in discussione almeno qualche scelta del loro operato.
In tutto questo all’orizzonte si intravede la presenza del Movimento 5 stelle. È il primo partito di Rocca di Papa, secondo i risultati elettorali del 24 febbraio scorso. Evidentemente ha raccolto la protesta di tanti elettori rispetto allo stato di cose sopra accennato. Una forza importante, che, per quanto poco strutturata e senza rappresentanti eletti, probabilmente potrebbe influire sulla politica cittadina. Finora non si sono notati effetti pratici, forse si devono ancora organizzare, capire come fare, su quali temi impegnarsi (pur se al di fuori del consiglio comunale). Certo, le emergenze non mancano e sarebbe urgente cominciare a lavorarci. Utilizzare il consenso ottenuto per incidere sulle scelte, insomma tentare di far pesare i voti raccolti.

1 commento: